I nostri amministratori, si sa, sono sempre stati attenti alla manutenzione delle strade e alla sicurezza degli utenti. Soprattutto in campagna elettorale, allorquando in molte vie del territorio comunale erano attivi cantieri stradali finalizzati al rifacimento dell’asfalto, al posizionamento di nuovi lampioni e all’ampliamento delle strade più strette. Salvo poi, durante gli anni di legislatura, cadere nell’assoluto letargo gestionale e dimenticare l’interesse generale della collettività, maldestramente sfruttata per soli fini elettorali. Lasciando addirittura aperti quei cantieri messi in essere per raccattare qualche voto e incomplete quelle opere già iniziate, per incuria politica e mancanza di fondi: hanno utilizzato lo strumento dell’apparenza per dare sostanza al nulla.
Della mia denuncia è emblematica la condizione di via della Palombara, strada di potenziale collegamento tra i territori di Santopadre e Arpino con la Valle del Liri e, in particolare, con Roccasecca centro, del cui stato l’amministrazione in carica si è preoccupata solo pochi mesi prima della tornata elettorale di maggio, predisponendo l’impianto elettrico con i relativi pozzetti per l’installazione dell’illuminazione pubblica, lasciandone tuttavia incompiuta l’ultimazione: la corrente c’è, ma i lampioni no. Via che necessiterebbe anche di un urgente intervento di sistemazione del pessimo fondo stradale caratterizzato dalla numerosa presenza di buche che gli abitanti del posto sollecitano ormai, invano, da molto tempo.
Quel che viene naturale chiedersi, a questo punto, è se i maggiori introiti previsti dall’aumento sconsiderato della TARSU non siano stati sufficienti a coprire le spese messe in bilancio senza una preventiva e seria valutazione dei costi e se, come conseguenza, non ci tocchi nel futuro qualche ulteriore ingiustificato aumento di chissà quale obolo.
Quel che viene naturale chiedersi, a questo punto, è se i maggiori introiti previsti dall’aumento sconsiderato della TARSU non siano stati sufficienti a coprire le spese messe in bilancio senza una preventiva e seria valutazione dei costi e se, come conseguenza, non ci tocchi nel futuro qualche ulteriore ingiustificato aumento di chissà quale obolo.
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