E' passato solo un mese e mezzo. |
Voglio essere sincero e dire, innanzitutto, che le argomentazioni del Sindaco giustificative dei ritardi nella riparazione del semaforo mi avevano quasi convinto. Quasi.
Ma nel momento in cui scrivo, oggi quattordici febbraio, devo tristemente ammettere che sono stato un ingenuo. Sì, perché ho creduto e, soprattutto, sperato in una maggiore capacità amministrativa e gestionale della giunta comunale di Roccasecca.
Non voglio far polemica, non ne ho bisogno e non lo trovo costruttivo. Ma sento forte l’esigenza di dare conto a quanti, come me, credono ancora nella politica, quella dei fatti e non delle parole e vedono in essa lo strumento necessario per affrontare e risolvere i problemi quotidiani della collettività.
L’ho già scritto e intendo ripeterlo: la situazione del semaforo di via Casilina, è a dir poco scandalosa. Il fatto che i nostri amministratori, ad oggi, non siano ancora stati in grado di porre rimedio ad un’impellenza così importante, è emblematica non solo della loro incapacità di progettare il futuro, ma soprattutto di gestire il presente.
La riparazione del semaforo, si badi bene, non è un’opera di mera forma o di semplice estetica, ma costituisce presupposto necessario per garantire la sicurezza degli automobilisti in un tratto di strada così pericoloso, che ormai da più di un mese devono affidare la propria incolumità alla buona sorte e al buon senso degli altri utenti; anche perché la presenza dei cartelloni pubblicitari adiacenti la strada, non consente ad essi di vedere il sopraggiungere di altre autovetture e di affrontare in sicurezza l’attraversamento.
La riparazione del semaforo, è opera divenuta ormai improcrastinabile.
Gli amministratori hanno il dovere giuridico e morale di mettere in essere tutti gli strumenti per garantire la sicurezza dei cittadini e, qualora dovessero venire meno a quest’obbligo, saranno responsabili degli eventi. Anche perché non stiamo chiedendo chissà quale virtuosismo politico, ma il minimo che un amministratore dovrebbe saper fare: riparare un semaforo.
Ma nel momento in cui scrivo, oggi quattordici febbraio, devo tristemente ammettere che sono stato un ingenuo. Sì, perché ho creduto e, soprattutto, sperato in una maggiore capacità amministrativa e gestionale della giunta comunale di Roccasecca.
Non voglio far polemica, non ne ho bisogno e non lo trovo costruttivo. Ma sento forte l’esigenza di dare conto a quanti, come me, credono ancora nella politica, quella dei fatti e non delle parole e vedono in essa lo strumento necessario per affrontare e risolvere i problemi quotidiani della collettività.
L’ho già scritto e intendo ripeterlo: la situazione del semaforo di via Casilina, è a dir poco scandalosa. Il fatto che i nostri amministratori, ad oggi, non siano ancora stati in grado di porre rimedio ad un’impellenza così importante, è emblematica non solo della loro incapacità di progettare il futuro, ma soprattutto di gestire il presente.
La riparazione del semaforo, si badi bene, non è un’opera di mera forma o di semplice estetica, ma costituisce presupposto necessario per garantire la sicurezza degli automobilisti in un tratto di strada così pericoloso, che ormai da più di un mese devono affidare la propria incolumità alla buona sorte e al buon senso degli altri utenti; anche perché la presenza dei cartelloni pubblicitari adiacenti la strada, non consente ad essi di vedere il sopraggiungere di altre autovetture e di affrontare in sicurezza l’attraversamento.
La riparazione del semaforo, è opera divenuta ormai improcrastinabile.
Gli amministratori hanno il dovere giuridico e morale di mettere in essere tutti gli strumenti per garantire la sicurezza dei cittadini e, qualora dovessero venire meno a quest’obbligo, saranno responsabili degli eventi. Anche perché non stiamo chiedendo chissà quale virtuosismo politico, ma il minimo che un amministratore dovrebbe saper fare: riparare un semaforo.
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